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Fotografia » Natura

 

Nelle strade si sentono le voci: "Nevica!". Incredulità e scarsa abitudine a pronunciare un verbo così poco diffuso sull’isola. In effetti la neve in Sardegna, fatta eccezione per il Gennargentu è un fenomeno più unico che raro e lo si comprende con la necessità dei cittadini di fotografarlo. In effetti se le foto presentate riguardassero una zona del nord Italia, sarebbe davvero noioso. Invece la Sardegna, se coperta di neve, incuriosisce anche lo spettatore italiano del nord, che magari in quei calli può rivedere il ricordo dell’arsura estiva trasmessa di rimando dall’asfalto, riconoscere il viottolo in cui passava in calzoncini e infradito, di ritorno dalla spiaggia. 12 febbraio 2010

 

Se volessimo avere una rappresentazione della forza, della grandiosità, dell'imponenza della natura non ci resta allora che visitare la "Gola di Gorropu", il monumento naturale per eccellenza, un concentrato di ambiente selvaggio e primordiale. Scavata in milioni di anni dalle acque del "Rio Flumineddu", provenienti dal cuore del Supramonte, segna il confine naturale tra i comuni di Urzulei ed Orgosolo.Un silenzio inquietante e una natura selvaggia vi accoglieranno fra le impressionanti pareti verticali del cosidetto Gran Canyon d'Europa, una profonda fenditura scavata nel corso dei millenni dalle acque del rio Flumineddu tra il supramonte di Orgosolo e quello di Urzulei, con pareti alte fino a 450 metri e il fondo della gola ricoperto da grandi massi levigati e bianchi. Il percorso si snoda in parte su antiche mulattiere e a parte l'interno della gola, su una comoda carrareccia chiusa alla nostra destra dalle imponenti pareti del M. Oddeu e a sinistra dal Rio Flumineddu ricoperto lungo il suo corso da una rigogliosa galleria di ontani che nei periodi caldi invita a ripetute soste. Costeggiando il fiume è difficile immaginare che quelle acque che ora scorrono pacifiche possano essere le artefici del monumentale spettacolo che ci si presenterà di li a poco. Quale meraviglia, quale emozione è difficile narrare, strette e altissime pareti verticali volano lassù in alto che a mala pena filtra la luce, si arriva ad una grotta che richiama mistero, proseguiamo aggirando ora una pozza ora enormi e candidi massi, siamo nel cuore della gola. L'acqua invisibile, scorre sotto di noi, ogni tanto riemerge formando smeraldi laghetti, ruscelli e di nuovo scompare, ma basta un temporale un po' più forte del solito ed ecco che il lavorio millenario riprende a plasmare quest'angolo di pura natura, poi di nuovo tutto si placa rimane un fruscio di vento delle gocce che cadono e poi solo un magico silenzio. 5 ottobre 2009